Dopo aver visto le sostanze che sono contenute nelle sigarette , altro passo che viene d’ obbligo e immediato è quello di cercare queste sostanze che reazione facciano al nostro organismo ed alla salute della persona stessa.
Ebbene tramite una enciclopedia online ( Wikipedia ) ho visto e scoperto che il fumo di sigaretta è considerato il principale agente eziologico per lo sviluppo di carcinoma del polmone. Secondo uno studio elaborato servendosi di proiezioni statistiche, è responsabile di circa il 90% dei tumori polmonari mortali nei paesi sviluppati. In particolare, sempre secondo uno studio, nel caso degli USA il fumo di sigaretta è responsabile dello sviluppo dell'87% dei casi di neoplasia polmonare (90% negli individui di sesso maschile e 85% nelle donne), con un'incidenza che aumenta considerevolmente se le prime esposizioni avvengono tra i 18 e 25 anni di età.Il fumo di sigaretta contiene circa 60 cancerogeni certi, inclusi i radioisotopi provenienti dal decadimento del radon, il benzopirene e alcune nitrosamine. Inoltre la nicotina presente è in grado di deprimere la risposta immunitaria, diminuendo la capacità di sorveglianza e di killing delle cellule neoplastiche da parte dei linfociti T e dei linfociti NK. Il rischio percentuale di sviluppo di cancro mortale aumenta con l'aumentare del tempo di esposizione e del numero di sigarette fumate, con graduale diminuzione temporale del rischio in seguito a cessazione totale dell'esposizione. Il fumo di sigaretta non rappresenta solo un fattore di rischio, ma anche un importante elemento in grado di influenzare la prognosi, dimostrato dal fatto che soggetti non fumatori ma con carcinoma del polmone hanno una maggiore percentuale di sopravvivenza a 5 anni rispetto ai fumatori. Inoltre è stato ampiamente documentato che la cessazione del fumo in seguito alla diagnosi di tumore migliora notevolmente il profilo prognostico.
Del fumo di sigaretta si deve considerare una componente mainstream e una sidestream; la prima, ad alte temperature, è quella generata da processi di inspirazione attiva. La seconda, a basse temperature, è il risultato della combustione spontanea tra le dita o nel posacenere. Ultimamente questa distinzione ha assunto un notevole peso epidemiologico, poiché recenti studi hanno dimostrato come la componente sidestream, che rappresenta per larga parte il fumo passivo (85%), sia potenzialmente più nociva rispetto alla componente mainstream (fumo attivo). Naturalmente all'atto pratico, data la notevole diluizione nell'aria che il fumo passivo subisce prima di essere eventualmente inalato, l'aumento percentuale di rischio di contrarre patologie a cui è esposto chi lo assume resta notevolmente inferiore rispetto a quello del fumatore attivo.
La connessione tra esposizione passiva e aumento del rischio è stata ulteriormente dimostrata da studi condotti negli USA, in Europa, in Gran Bretagna e in Australia che hanno documentato un aumento del rischio relativo nei soggetti esposti al fumo passivo (soggetti che vivono o che lavorano con un fumatore attivo).
inoltre il fumo può anche causare al sistema respiratorio:
Broncopneumopatia cronica ostruttiva, un'ostruzione delle vie respiratorie, il cui sintomo premonitore è una tosse continua
Carcinoma polmonare
Bronchiolite respiratoria con interstiziopatia
Polmonite interstiziale desquamativa
Tubercolosi: fumare 20 sigarette al giorno aumenta il rischio di contrarre la tubercolosi da 2 a 4 volte.
Per broncopneumopatia cronica ostruttiva in campo medico, si intende un'affezione cronica polmonare caratterizzata da una ostruzione bronchiale, con limitazione del flusso aereo per niente o solo parzialmente reversibile, lentamente progressiva, causata da un'infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare. Considerata la quarta causa di morte in Europa e negli USA (almeno 65.000 morti all'anno,) studi recenti hanno evidenziato un aumento della mortalità a livello mondiale.
Il carcinoma del polmone è una categoria diagnostica che comprende l'insieme delle neoplasie maligne che originano dai tessuti epiteliali (carcinomi) che compongono i bronchi e il parenchima polmonare.
Per questo, i sarcomi e i linfomi che originano nel contesto delle strutture polmonari devono essere distinti da questa categoria.
La maggior parte (oltre il 95%) delle neoplasie polmonari maligne è rappresentato dal carcinoma del polmone, mentre i sarcomi e linfomi costituiscono meno dello 0,5% di questa casistica. Meno del 5% delle neoplasie polmonari è invece rappresentato da tumori benigni (amartoma) o a basso grado di malignità (carcinoidi).
Un'ulteriore distinzione deve essere operata tra neoplasie primitive e neoplasie secondarie; infatti, mentre le prime originano dalle strutture polmonari, le seconde sono rappresentate da metastasi di neoplasie che si originano in altri organi come, ad esempio, il rene, il fegato, la mammella e la prostata.
Il carcinoma del polmone era poco comune prima della diffusione del tabagismo e fino al 1791 non era considerato un'entità patologica con dignità propria. I differenti aspetti del carcinoma del polmone vennero descritti nel 1819. Nel 1878 i tumori maligni del polmone costituivano solo l'1% delle neoplasie osservate in corso di autopsia, ma la percentuale salì fino al 10-15% nella prima parte del 1900. I dati riportati nella letteratura medica riferiscono solo 374 casi in tutto il mondo nel 1912, ma lo studio dei dati derivati dai referti autoptici ha dimostrato che l'incidenza aumentò dallo 0,3% nel 1852 al 5,66% nel 1952.
Per Bronchiolite respiratoria con interstiziopatia (RB-ILD) s'intende una forma rara di alterazione polmonare che colpisce i fumatori abituali. Si manifesta principalmente nel sesso maschile dalla quarta decade di età in poi. Fra i sintomi e i segni clinici si riscontra dispnea, tosse ma anche emottisi ed enfisema centrolobulare. La continua assunzione nel tempo del fumo comporta la nascita di tale malattia. Alla radiografia si mostra quello che viene chiamato "polmone sporco".La prognosi è favorevole se la persone smette le sue abitudini, nei rari casi che ciò non fosse sufficiente si somministrano steroidi.
Per polmonite interstiziale desquamativa in campo medico, si intende una forma di pneumopatia (malattia polmonare) interstiziale idiopatica, dovuta ad un accumulo di macrofagi a livello alveolare.La malattia è essenzialmente rara, l'incidenza è maggiore nelle persone che fumano abitualmente e hanno un'età compresa fra la quarta e la quinta decade. Alla radiografia si presentano aspetti particolari che ne facilitano la diagnosi come il cosiddetto "polmone sporco".Fra i sintomi e i segni clinici si presentano tosse e dispnea da sforzo, come nelle altre forme simili vi è fibrosi.Oltre alla cessazione del fumo che in rari casi ha portato da solo alla guarigione dalla polmonite, si utilizzano gli steroidi (50 mg al giorno). La mortalità rimane alta, più del 25% dei casi, ma questa è dovuta a complicanze che possono insorgere a livello respiratorio.
La tubercolosi o tisi, in sigla TBC, è una malattia infettiva causata da vari ceppi di micobatteri, in particolare dal Mycobacterium tuberculosis, chiamato anche Bacillo di Koch.
A destra si può vedere una caverna tubercolare, a sinistra un infiltrato di Assman-Redker
La tubercolosi attacca solitamente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del il corpo. Si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse. La maggior parte delle infezioni che colpiscono gli esseri umani risultano essere asintomatiche, cioè si ha un'infezione latente. Circa una su dieci infezioni latenti alla fine progredisce in malattia attiva, che, se non trattata, uccide più del 50% delle persone infette.
I sintomi classici sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre di rado elevata, sudorazione notturna e perdita di peso. L'infezione di altri organi provoca una vasta gamma di sintomi. La diagnosi si basa sull'esame radiologico (comunemente una radiografia del torace), un test cutaneo alla tubercolina, esami del sangue e l'esame microscopico e coltura microbiologica dei fluidi corporei. Il trattamento è difficile e richiede l'assunzione di antibiotici multipli per lungo tempo. La resistenza agli antibiotici è un problema crescente nell'affrontare la malattia. La prevenzione si basa su programmi di screening e di vaccinazione con il bacillo di Calmette-Guérin.
Leggendo queste malattie che può provocare il fumo della sigaretta , anche se solo per un istante mi venisse in mente di accenderne una , mi provocherebbe la repulsione ed un conato di vomito al solito pensiero...
Se volete continuare la ricerca la trovate su Wikipedia da dove ho preso le notizie inserite...