Oggi 26 marzo si celebra la VI edizione della Giornata Mondiale della lentezza, dedicata alla riflessione sui ritmi folli e veloci della nostra società che creano danni tanto economici, quanto ambientali e sociali. Un'occasione per pensare e valutare modelli alternativi al nostro.
A questo proposito vogliamo capovolgere il senso di alcuni luoghi comuni sulla lentezza delle popolazioni del Sud del mondo e suggerirli come modelli culturali per migliorare la vita quotidiana e renderla più sostenibile.
Modello africano Hakuna Matata o Pole Pole
Queste due espressione sono locuzione in swahili, che significano letteralmente "non ci sono problemi" e "piano piano". Viaggiando o vivendo per un periodo nell'Africa centro-orientale (soprattutto in Kenia e Tanzania) vi potrebbe capitare spesso di sentirvelo dire mentre voi vi affannate per organizzare la giornata e per gestire le ore. Il tempo africano è un tempo naturale in cui ogni cosa viene dettata dalla luce solare e dalle temperature tropicali. Nonostante le difficoltà oggettive che si hanno per farsi una doccia, per lavare i piatti, per andare da un posto all'altro, non vedrete mai nessuno correre, andar di fretta o svolgere un lavoro di corsa. Basterà pochissimo per abituarvi al ritmo temporale africano e ci vorrà molto di più per ritornare ai ritmi artificiali dell'occidente…
Modello Ispano-americano Ahorita o Siesta
Sono queste due parole spagnole d'espressione messicana che significano "ora" e "pausa". Indicano un' attitudine molto simile a quella descritta parlando del monello "hakuna matata" e che riporta a una concezione del tempo più rilassata. Se avrete avuto a che fare con persone di nazionalità messicana, saprete di cosa stiamo parlando. Prima di portare a termine un'azione, un messicano ne intraprenderà tante altre piccole, lente e rilassate, e se voi sarete lì in attesa, con la giacca, pronti per andare, lui con calma estrema vi risponderà "ahorita vamos" e prima che ciò accada potrebbe passare mezz'ora.
Il modello orientale Zen
Molte religioni e discipline orientali, negli ultimi decenni praticate anche in occidente, abbracciano una concezione temporale diversa, che mira a una percezione del tempo soggettiva. Nel "modello Zen" la realtà del tempo esiste solo internamente e la percezione del suo passaggio varia secondo il personale stato di coscienza.
Modelli dunque diversi rispetto al nostro, ma più naturali e sostenibile rispetto a quello occidentale diventato ormai troppo frenetico e folle.
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