Mai piu’ prostituzione nelle strade, ma solo nelle abitazioni private, a patto che a praticarvi il mestiere piu’ antico del mondo sia soltanto chi risiede nell’abitazione. E’ quanto proponeGrande Sud, con una norma che andrebbe a modificare la legge Merlin del 1958. Per chi sara’ sorpreso a svolgere l’attivita’ fuori dalle mura domestiche e’ previsto l’arresto da sei mesi a tre anni e una ammenda da 500 a 3.000 euro. Non si tratta di un ritorno alle case chiuse: al contrario, si prevede il permesso all’esercizio della prostituzione solo “in forma autonoma e indipendente, consentito solo ai soggetti maggiorenni, che possono esercitare tale attivita’ nel proprio domicilio o in un altro luogo privato. In tali luoghi non e’ consentito ad altri svolgere tale attivita’”. Inoltre “l’esercizio della prostituzione deve essere comunicato all’autorita’ di pubblica sicurezza, indicando la data di inizio e il luogo di svolgimento”.
Le autorita’ di polizia segnaleranno quindi l’attivita’ alle autorita’ sanitarie, alla questura, preposta al controllo dei permessi di soggiorno, e al corpo di Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle dovranno infatti vigilare a che sui “redditi derivanti dall’esercizio della prostituzione, assimilabili ai redditi da lavoro autonomo” vengano pagate le tasse previste dalla legge. Grande importanza e’ data, nella proposta di legge, ai controlli sanitari: “Gli accertamenti sanitari periodici sono obbligatori” al fine di “accertare lo stato di salute e l’assenza di patologie veneree o comunque infettive nel soggetto che esercita la prostituzione”.
E’ una legge di civilta’” dice Aurelio Misiti, che mette in rilievo come la “la legge Merlin che elimino’ le case chiuse risale agli anni 50, quando la prostituzione era femminile. Ora ci sono anche gli uomini e i transessuali e infatti facciamo riferimento alle ‘persone’”.
Per Ugo Grimaldi e’ un modo per “eliminare lo spettacolo indecente sulle nostre strade, tagliare l’erba sotto i piedi della criminalita’ organizzata, e aiutare le casse dello Stato con nuove entrate fiscali. Siamo pronti anche ad un referendum…”.
“La legge persegue l’ammodernamento della legge Merlin – dice Roberto Centaro – non la riapertura delle case chiuse” e, aggiunge Maurizio Iapicca, tiene conto “del fatto che le cose sono cambiate da allora e i costumi sono altri”. Francesco Stagno D’Alcontres avverte “che una proposta del genere richiede la ricerca di un confronto con il mondo cattolico. Ma un Paese civile non mette la testa sotto la sabbia e affronta il problema” che riguarda, secondo alcune stime, almeno 70mila persone. Per la proposta Grande Sud chiedera’ quanto prima un confronto con i ministri competenti e alla presidenza della Camera una rapida calendarizzazione. (AGI)
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