Siete assiderati in un tir o in un igloo di fortuna sul
raccordo anulare di Roma? Su col morale. Non è
colpa di nessuno. È la neve, bellezze. “Basta
polemiche, è solo colpa dell’inverno”,
ammonisce il Giornale di Sallusti. “La caccia al colpevole
– scrive Feltri – è in pieno svolgimento benché se ne
conosca l’identità: è la neve, che quando è troppa
attecchisce e sono cavoli nostri”. Certo, “Alemanno
poteva fare di più” e “dispiace per i romani”, ma è
“assurdo che i politici si dannino l’anima in un
patetico scaricabarile”. Non è colpa di nessuno,
“mettetevi il cuore in pace. Sarà così anche in futuro”.
In futuro, forse. Ma in passato mica tanto. L’inver no
scorso nevicò a Firenze. Il neosindaco Renzi si mostrò
impreparato: pochi mezzi, poco sale. Fu giustamente
massacrato dai giornali e dal centrodestra, anche se le
autorità autostradali e ferroviarie si erano impegnate a
peggiorare la situazione, chiudendo i caselli e la
stazione e paralizzando la città. “Se Renzi è un
rottamatore, cominci a rottamare i responsabili o se
stesso”, tuonò l’udc Bosi. Il Pdl, che ora “fa quadrato”
intorno al camerata Alemanno, esperto in catene ma
quelle sbagliate, sparò su Renzi a palle di neve
incatenate. Il berlusconiano Toccafondi strillò:
“Saranno molte meno del previsto le persone che
stasera verranno alla cena d’auguri del Pdl anche
perché Comune, Provincia e Regione non hanno
avuto nemmeno la decenza di leggere i bollettini
meteo che da giorni segnalavano nevicate”. Il ministro
Matteoli, seduto a tavola, rincarò la dose. “Per il
mondo Renzi è il sindaco che ha pedonalizzato piazza
Duomo, ma ora è riuscito a pedonalizzare la città di
Fi re n z e ”, sbraitò il capogruppo Galli, ex portiere. Alla
fine Renzi ammise: “Anch’io ho sbagliato. Me ne
assumo l’intera responsabilità”. Sallusti sul Giornale
(“Se la neve è rossa il disastro non ha più padri”) lo
fulminò: “Se la neve blocca strade e autostrade della
rossa Toscana, i cattivi sono i tecnici. A nessuno viene
in mente di mettere sotto processo il sindaco Renzi e il
governatore Rossi. Ovvio, sono del Pd e per questo
bravi ed efficienti... Renzi passa ore in tv a rottamare
Bersani e D’Alema. Il successo mediatico l’ha distratto,
è scivolato sul ghiaccio. Per molto meno, due anni fa,
Letizia Moratti fu messa in croce da giornali e sinistra.
Lui se la caverà con qualche rimbrotto. Se piove, il
governo è ladro, ma solo se è di centrodestra”. Proprio
in quei giorni, Feltri passava a L i b e ro , che titolava: “Ora
Renzi vuole rottamare anche l’Anas”. E ironizzava, per
la penna di tal Borgonovo: “Flop da neve, Firenze
vuole rottamare Renzi”. Un anno dopo, lo stesso
Borgonovo minimizzava il flop da neve del governo B.:
“Diluvia, nevica, c’è vento, il clima cambia, fa freddo,
fa caldo: tutto a causa del Biscione. Cari compagni, per
liberarci dalla pioggia, urge la rivoluzione. Abbattete il
Cavaliere, così tornerà a splendere il sole. Quello
dell’avvenire, magari”. Quindi funziona così: se nevica
sul Pd, è colpa del Pd. Se nevica sul Pdl, è colpa della
neve. Che, anzi, è manna dal cielo. “Roma – scr ive
l’elegiaco Paolo Guzzanti sul Giornale – era magnifica e
spettrale. Tutto ciò che è servizio era in tilt, ma non si
può pretendere miracoli e ripetere la solita tiritera
sulla Capitale in ginocchio. In compenso tutto ciò che
è immagine, panorama, emozione, era fantastico, fuori
dalla portata della memoria... Abbandono la mia 500
su una strada in salita perché le auto davanti a me
danzano la quadriglia. Addio cara macchinetta, ti
ritroverò in letargo sotto un calco di marmo friabile.
Sono contento di assistere alla nevicata perché mi ero
persa l’ultima veramente seria, quella del 1986”. Ecco,
se l’era persa. Ma ora ha recuperato. E voi che da
venerdì aspettate nel vostro tir o nel vostro igloo, con
le gavette di ghiaccio, qualcuno che venga a salvarvi,
fatevi leggere al telefono il pezzo di Feltri o di Guzzanti
come ultima preghiera. Vi sentirete subito meglio.
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