E' noto per le scarpe e per la moda, per i vini e per la gastronomia: il marchio made in Italy è ricercato in molti settori, ma quando si parla di tecnologie, il made in Italy deve piegarsi al predominio di colossi americani o giapponesi. Infatti basta vedere un sito e-commerce specializzato nella vendità di smartphone per vedere che non ci sono marche italiane. Tuttavia gli italiani sono grandi consumatori di smartphone: le statistiche mostrano che il 97% degli italiani sopra i 16 anni utilizza un telefonino, il 3% in più rispetto al dato US e l’8% in più rispetto alla Cina. Ma quando si parla di produzione i dati cambiano drasticamente: al momento solo tre aziende italiane producono smartphone: la Komu, la NGM e la Stonex. Ma per quanto i loro prodotti siano buoni, gli italiani continuano a puntare sui prodotti esteri. Perché sono più noti, perché la loro pubblicità ci bombarda, o per moda (pensiamo al blackberry, che sta già sparendo dai negozi italiani). Il mondo degli smartphone è iper-competitivo, e il mercato italiano pur avendo messo la punta del piede al suo interno vi resta sempre ai margini. Alla base, sicuramente, una mancanza di investimenti adeguati, che non permette di fare il grande salto. Perché per quanto riguarda le competenze tecnologiche, quelle invece ci sono tutte!
Possiamo vederlo ad esempio nel caso della Stonex. Certo, non aspettatevi decine e decine di modelli di smartphone tra cui scegliere, perché l'azienda è giovane e una cosa è competere con la qualità e un'altra è competere con la quantità. Quindi se andate a visitare il sito http://www.stonex.it/ non meravigliatevi di vedere solo due modelli di smartphone. Ma non fermatevi sul numero e andate avanti a scoprire le caratteristiche di questi telefoni. L'ulitmo nato, l'STx Ultra è uno smartphone Dual Sim con sistema operativo Google Android 4.2 Jelly Bean, processore Quad-Core, 1 GB di ram e scheda microSD da 8GB inclusa. E naturalmente fotocamera posteriore ed anteriore (rispettivamente da 8 megapixel e 2 megapixel) e display da cinque pollici con risoluzione 1280x720. Ultra anche nello spessore, che è di solo 8.3 millimetri, e nel design. Tutte le caratteristiche di questo smartphone possono essere visionate al seguente link: www.stonexsmart.com/it/specifiche_stx.html
Ma lo smartphone italiano è veramente tutto made in Italy? La risposta è no, come spiega Davide Erba, il fondatore della Stonex in un'intervista rilasciata per "Il Sole 24 Ore". "Facciamo come fanno tutti. Acquistiamo i componenti da produttori primari e come tutti assembliamo in Cina". Quindi, anche se la parte esterna è italiana, gli "ingredienti" sono prettamente esteri e soprattutto simili a quelli utilizzati da tutti i produttori di smartphone. Ma in Italia non si fa solo l'assemblaggio: si lavora sulla personalizzazione del sistema operativo, si lavora sulle applicazioni e sulle innovazioni dei software.
E le vendite? Al momento i primi prodotti della Stonex hanno venduto numeri molto inferiori rispetto al mercato mondiale e sono dell'ordine delle decine di migliaia di pezzi. Ma sicuramente il costo minore a parità di qualità dell'ultimo nato della Stonex sarà un ottimo motivo di acquisto da parte di molti. Lo Stonex Ultra infatti costa 299 euro e a breve sarà anche accompagnato dall'uscita di nuovi prodotti. E poi perché no: al di là del prezzo forse anche un minimo di amore per i prodotti made in Italy potrebbe dare una spinta alle vendite degli smartphone della Stonex!
Hai dimenticato Brondi tra le aziende produttrici di smartphone
RispondiEliminaIl made in italy nel'elettronica è tutto all'estero, quando noi potremmo essere più bravi di loro.
RispondiEliminaNon vendono semplicemente perchè tutti i marchi "italiani" vendono tutti telefoni cinesi rimarchiati. Non dico l'intera produzione ma almeno il design, l'ingegnerizzazione, la realizzazione della scocca e di qualche altro componente, IL NOME, dovrebbero essere autenticamente italiani. Altrimenti chi vuole un telefono cinese lo compra direttamente dai cinesi.
RispondiEliminaChe me ne frega che sia tutto assemblato in cina, quello che conta è che almeno il quartier generale sia in italia.
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