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giovedì 3 ottobre 2013

La terra dei fuochi, ecco cos'è

La terra dei fuochi è una vasta area situata nell'italia meridionale, tra la provincia di Napoli e della provincia di Caserta, caratterizzata dalla presenza di roghi, donde l'appellativo.Essa deriva dalla frase utilizzata da Roberto Saviano nel libro Gomorra, come titolo dell'XI ed ultimo capitolo.

L 'area territoriale è compresa tra i comuni di Qualiano, Giugliano in Campania, Orta di Atella, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno e Melito di Napoli.
Si caraterizza per lo sversamento illegale di rifiuti, anche tossici, da parte della Camorra, e in particolare dal clan dei Casalesi. In molti casi, i cumuli di rifiuti, illegalmente riversati nelle campagne, o ai margini delle strade, vengono incendiati dando luogo a roghi i cui fumi diffondono sostanze tossiche, tra cui diossina, nell'atmosfera e nelle terre circostanti.

Dal 2010 nelle campagne campane, si sono verificati sversamenti di rifiuti industriali e di rifiuti tossici e nucleari provenienti dal nord Italia e dal nord Europa, in particolare hanno cominciato a incendiare rifiuti industriali nelle zone di Succivo, Caivano, Acerra e Giugliano, provocando un alto tasso di tumori che hanno colpito giovani donne al seno e alla tiroide, e moltissimi bambini si sono ammalati di tumore.

Attività correlate

Tra le attività di sversamenti, vi è l'eliminazione di materiali come copertoni o scarti di abbigliamento, provenienti da tutta Italia e non solo dalla Campania, o il recupero del rame dai cavi elettrici.
I roghi divennero più frequenti quando potevano essere confusi tra i numerosi roghi appiccati ai cumuli di immondizia durante la crisi dei rifiuti in Campania, tra gli anni del 2007-2008. I carabinieri infatti accertarono che solo tra gennaio e marzo 2007 sono stati incendiati in terreni agricoli 30.000 chilogrammi di rifiuti con un ricavo di oltre 118.000 euro.


Le dichiarazioni del pentito di mafia, Carmine Schiavone, già nel 1995 ha dichiarato ai magistrati e alla trasmissione televisiva primo piano e poi ribadito ai microfoni di sky nel 2013, hanno evidenziato come la Campania era destinata a diventare una discarica a cielo aperto, soprattutto di materiali tossici tra cui piombo, scorie nucleari, e materiale acido, che hanno inquinato le falde acquifere Campane e le coste di mare dal basso Lazio fino ad arrivare a Castelvolturno, dal quale si origina la famosa frase del boss dei Casalesi: che ci importa, ci beviamo l'acqua minerale.

Inquinamento dei prodotti agroalimentari

L'inquinamento da diossina dei terreni è estremamente rischioso perché introduce sostanze tossiche nella catena alimentare degli animali da allevamento e può raggiungere anche l'uomo. Nel marzo 2008 furono riscontrate presenze di diossina nel latte di bufale provenienti da allevamenti del casertano, attribuite all'inquinamento ambientale. A seguito di questi riscontri, che comunque riguardavano in maniera limitata gli allevamenti impiegati per produrre la mozzarella di bufala campana DOP[6], alcuni paesi, tra cui Corea del Sud e Giappone, bloccarono temporaneamente l'importazione della mozzarella campana. A seguito della notizia, la vendita di prodotti caseari della Campania è diminuita significativamente, non solo in Italia, ma anche all'estero.

Molte le iniziative dei Vip per dare voce a questa terra ed evitare il perpretarsi di queste attività, come ad esempio la Lucarelli, Fiorello e le Iene 

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